La gestione delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) rappresenta ogni anno una fase delicata e complessa, non solo per i docenti, ma anche per le segreterie scolastiche. Gli ultimi aggiornamenti emersi nel corso dell’incontro politico del 20 novembre 2025 aprono nuovi scenari, non solo sul piano tecnico e organizzativo, ma anche sotto l’aspetto disciplinare e giuridico.
L’introduzione del “ripescaggio” nell’algoritmo per le nomine ha l’obiettivo di garantire maggiore equità nell’assegnazione degli incarichi. Tuttavia, proprio questo intervento può aprire a nuove criticità operative e quindi a potenziali responsabilità per gli operatori scolastici. Eventuali malfunzionamenti o ritardi nell’adeguamento del sistema informatizzato potrebbero comportare l’esclusione ingiustificata di candidati, generando ricorsi e contenziosi.
In questo contesto, diventa fondamentale il ruolo delle segreterie scolastiche, che sono spesso il primo punto di riferimento per la gestione delle GPS. Durante l’incontro, l’Amministrazione ha riconosciuto la necessità di fornire risorse aggiuntive per supportare il lavoro delle segreterie. Si tratta di un impegno importante, considerato che un errore materiale nella gestione dei punteggi o nelle convocazioni può costituire una violazione degli obblighi d’ufficio, con conseguenze disciplinari anche gravi.
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Il Decreto Legislativo n. 150/2009 (cosiddetto “Decreto Brunetta”) ha infatti modificato in modo sostanziale le norme disciplinari per il personale scolastico, stabilendo che il mancato adempimento degli obblighi lavorativi, anche per negligenza, può comportare sanzioni progressive fino al licenziamento disciplinare nei casi più gravi. Le segreterie che omettano o ritardino, senza giustificato motivo, atti fondamentali (come l’inserimento delle domande o la verifica dei titoli) possono essere oggetto di procedimenti disciplinari ai sensi dell’art. 55-bis del D.Lgs. 165/2001, come integrato proprio dal D.Lgs. 150/2009.
Non meno importante è l’aspetto relativo alla gestione dei contenziosi derivanti dalle nomine: molti docenti, soprattutto quelli che vantano punteggi elevati ma non hanno ricevuto incarichi, possono decidere di presentare ricorso. Se dovesse emergere che l’errore è stato causato da un disguido tecnico non segnalato o da una gestione impropria da parte della segreteria, il Dirigente scolastico potrebbe essere chiamato a rispondere in sede disciplinare, oltre che amministrativa.
Va ricordato che le procedure disciplinari nei confronti del personale ATA e dei docenti sono regolate da iter ben precisi. Il dirigente scolastico può irrogare direttamente sanzioni come il richiamo scritto, la censura e la sospensione fino a 10 giorni. Per sanzioni più gravi, gli atti devono essere trasmessi all’Ufficio Scolastico Regionale. Inoltre, è previsto l’obbligo di attivazione dell’azione disciplinare nei casi di infrazione accertata, pena la responsabilità dello stesso dirigente.
Particolare attenzione va posta alle attestazioni false o alle dichiarazioni mendaci in merito ai titoli dichiarati nelle GPS. Il personale scolastico che accerta o gestisce queste informazioni ha il dovere di agire tempestivamente. In caso contrario, può configurarsi un’omissione rilevante sul piano disciplinare. Il D.Lgs. 150/2009 punisce severamente la falsa attestazione della presenza in servizio o la mancata verifica delle dichiarazioni, anche con sanzioni penali e la destituzione nei casi più gravi.
Il Decreto ha inoltre previsto un regime rigido per quanto riguarda la riattivazione del procedimento disciplinare in seguito a esiti di procedimenti penali. I termini devono essere rispettati scrupolosamente, altrimenti si rischia la decadenza dall’azione disciplinare o la nullità degli atti. Anche in questo caso, errori o dimenticanze nell’ambito della gestione documentale possono tradursi in contestazioni formali.
Un’altra questione spesso sottovalutata è quella della pubblicazione del codice disciplinare. Questo deve essere sempre accessibile sul sito istituzionale dell’istituto scolastico. La mancata pubblicazione può invalidare eventuali sanzioni, perché il codice disciplinare è considerato a tutti gli effetti comunicazione formale ai dipendenti.
In conclusione, l’evoluzione normativa e le novità in materia di GPS rendono indispensabile un aggiornamento costante e una formazione adeguata del personale scolastico, in particolare di chi opera nelle segreterie. È importante che le istituzioni scolastiche siano consapevoli delle proprie responsabilità disciplinari e sappiano prevenire errori che potrebbero generare contenziosi e sanzioni.
Le normative di riferimento per le questioni disciplinari sono il Decreto Legislativo n. 150/2009, il D.Lgs. n. 165/2001 e gli articoli contrattuali del CCNL Istruzione e Ricerca, in particolare quelli relativi al codice disciplinare e alle sanzioni. La Confasi Scuola continuerà a fornire assistenza e tutela sindacale per tutto il personale coinvolto, promuovendo il rispetto dei diritti e dei doveri all’interno del sistema scolastico.